Mi perdonino i custodi del canone, i fan dei classici intoccabili e i lettori di griffe letterarie: ma chi legge ancora davvero i cosiddetti Grandi? Quanti lettori trovano oggi un senso, una spinta interiore, un'emozione autentica tra le pagine di romanzi scritti cento o duecento anni fa? Certo, qualcuno sì. Ma quanti lo fanno per passione vera, e quanti per obbligo culturale? E poi ci sono gli "autori alla moda", quelli che vediamo ogni giorno in TV. Giornalisti diventati scrittori, influencer travestiti da poeti, opinionisti che raccolgono in volume quello che hanno già detto mille volte in studio, con le stesse parole. E il lettore, che cosa ci guadagna? Una manciata di frasi già sentite, qualche riflessione prevedibile, e nessuna scossa vera all’anima. Sì, lo dico con presunzione. Ma è la presunzione di chi crede nei libri scritti con il cuore, con l'esperienza, con la pelle. Libri silenziosi, che magari non entrano nelle classifiche, ma che ti entrano dentro. Chi legge i miei libri, mi permetto di dirlo, non perde tempo. Non trova frasi fatte o finali preconfezionati. Trova storie vissute, emozioni crude, domande vere. E forse, se è fortunato, si porta a casa qualcosa che arricchisce davvero la mente e l’anima. I grandi lettori sanno dove cercare. Non sempre nelle vetrine più accese, ma nelle parole più oneste.I libri che non vedi in vetrina
Ovvero: perché i veri tesori non stanno sempre sugli scaffali più illuminati